lunedì 23 luglio 2018

Mi presento, sono il Conte Strahd von Zarovich

--- SPOILER ---

I colpi alla porta si ripetono mentre il gruppo di avventurieri, Ireena e Izmark decidono il da farsi.
I minuti passano mentre il Conte inizia a spazientirsi e lancia i suoi lupi verso le finestre sbarrate nel tentativo di sfondarle. Gli occupanti della magione si rendono conto di essere in un cul de sac e decidono quindi di avviare una trattativa col vampiro. Lui, Strahd, non ha particolare fretta di irrompere in casa anzi trae piacere dal nervosismo che cresce dentro all'abitazione e freme nel poter rivedere Ireena. Il chierico Beauchamp si lascia convincere delle intenzioni pacifiche del Conte e, inaspettatamente, lo dichiara il "benvenuto" ad entrare. Strahd fa il suo ingresso in compagnia di due lupi che lo affiancano e continuano a ringhiare verso gli astanti. Per prima cosa porge i suoi omaggi ad una terrorizzata Ireena alla quale il Conte si rivolge chiamandola Tatyana, generando grossi dubbi tra i presenti. Poi dichiara che, defunto il borgomastro, nulla può allontanare ulteriormente il momento della loro "unione eterna". Quindi si presenta agli avventurieri palesando di conoscere già che essi siano e da dove arrivino. Detto ciò il Conte si accommiata uscendo dalla casa e sparendo in una nuvola di nebbia.
Il gruppo lascia scorrere la notte deciso a partire alle prime luci dell'alba. Ancora prima del sorgere del sole il gruppo insieme ai due baroviani si incamminano alla volta di Vallaki e, sulla vecchia Strada di Svalich, all'altezza della vecchia chiesa, incontrano Padre Donavich che, ancora sconvolto dal dolore per la perdita del figlio Doru, vuole rivelare il segreto che custodiva insieme al borgomastro nei confronti di Ireena.
Giunti al bivio del patibolo il gruppo fronteggia un nugolo di zombie di Strahd che provengono da ovest e questo basta a convincerli a percorrere il sentiero verso l'accampamento dei vistani.

Il gruppo ha saputo che i vistani servono fedelmente Strahd e sospettano, giustamente, che siano sue spie. Farsi trovare in compagnia di Ireena e Izmark nel tentativo di fuggire verso ovest sarebbe veramente da incoscienti. D'altro canto ritengo che la lettura dei tarocchi da parte di Madame Eva sia uno dei momenti più interessanti nell'architettura dell'avventura e quindi ho avuto paura che i giocatori riuscissero nell'involontario intento di schivarlo. Per fortuna i dadi sono stati dalla mia parte.

Mentre scendono il sentiero che porta alla Pozza di Tser il gruppo sente degli schiamazzi e delle note di liuto in lontananza. Urdo si propone per un'esplorazione in solitaria e scova l'accampamento dei vistani. Riunitosi al gruppo decidono all'unisono di evitare i vistani attraversando il bosco e, proprio in quel momento, odono il sopraggiungere di un carro. Cercano tutti di nascondersi tra gli alberi e il sottobosco ma Beauchamp tira un utile (solo a me) 1. Il carrettiere, un vistana, lo individua e gli offre un passaggio redarguendolo sui pericoli dei boschi di Barovia. Il chierico per proteggere il gruppo si lascia portare fino all'accampamento dove una dozzina di vistana bivaccano ubriachi vicino al fuoco.
Il resto del gruppo si fa coraggio e, valutata la scarsa pericolosità dei nomadi, si presenta ai gitani. I vistani accolgono con spensierata cortesia il gruppo di avventurieri ma si dimostrano molto più freddi e scostanti nei confronti dei due baroviani che, fortunatamente, restano in disparte e col viso coperto.
Il gruppo ottiene altre informazioni sulla vallata di Barovia finché vengono invitati a visitare Madame Eva che aveva previsto il loro arrivo.

Appunti per la prossima sessione:
- lettura dei tarocchi, evento chiave
- il vecchio schiacciaossa, potrebbe essere veramente pericoloso per il gruppo
- dove vorranno lasciare Ireena a Vallaki?

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